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"Tutta la storia antica altro non è che invenzione letteraria accettata come verità" - Voltaire
Tratto da: Storia cronografica di Trieste dalla sua origine all’anno 1695, di Vincenzo Scussa. Stampato nell'anno 1863:
Se questa cronologia fa sorridere lo storico erudito, non dimentichiamo che essa fu considerata perfettamente attendibile fino all’inizio dell’Ottocento. Essa si basava su un computo biblico degli anni a partire dal 4052 a.c. considerato come l’anno della creazione del mondo. Noi sappiamo benissimo che questa cronologia non risponde ad un dato scientifico, ma mito per mito (vedi l’anno della fondazione di Roma 750 a.c. ormai entrato nella consuetudine) possiamo immaginare la fondazione di Trieste nell’anno indicato dallo Scussa, cioè il 2118 a.c. Quindi sommando gli anni precedenti la nascita di Cristo ai giorni nostri, si può affermare che nell'anno 2004 per Trieste ricorrono 4122 anni dalla fondazione Antichissime sono le origini di Trieste (in passato Tergeste): già nella preistoria i cacciatori trovavano ospitalità nelle sue caverne ed i primi pastori costruivano sulle amene alture del circondario i loro “castellieri”. Si tramanda che a Tergeste abbiano sostato gli Argonauti sulla via del ritorno e che gli esuli di Troia si siano quivi rifatti una vita, e – stando alla leggenda – abbiano fondato una colonia, Monte Muliano, la quale per il suo orgoglio ed il suo ardire avrebbe stupito persino il Senato Romano. Dai Castellieri al Campidoglio il passaggio fu relativamente breve: nell'anno 142 a.c. il territorio viene denominato dai romani Tergeste e nel 128 a.c. Tergeste diventa Colonia Romana.Sotto l’aquila di Roma Tergeste conobbe i fasti di un periodo florido e proficuo sino ad essere traghettata, pur con qualche barbarico scossone, verso il dominio di Bisanzio e successivamente al Medioevo dei Liberi Comuni. La libertà del Comune, tenacemente difesa dai tergestini, dovette tuttavia subire all’inizio del Duecento una dura intrusione, quando dal mare si materializzarono le sagome della imponente flotta della IV Crociata guidata dal Doge veneziano Enrico Dandolo che, alla “Magnifica Comunità Tergestina”, chiedeva incondizionata fedeltà alla Serenissima. Tergeste era suddivisa in quattro Rioni: Castello - Cavana - Mercato - Riborgo |
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Castello: oltre ad essere sede del clero e delle milizie, era abitato da agricoltori e facchini. Si estendeva dalla sommità del Colle di San Giusto sino alle attuali vie di Donota, la Chiesa di Santa Maria Maggiore e la via della Cattedrale. Cavana: abitato dai nobili e ubicato nella zona attualmente interessata dal progetto di recupero “Urban” e delimitata dalle vie Punta del Forno, Pescheria, delle Mura, Crosada sino a Piazzetta Barbacan. Mercato: luogo di mercanti ubicato nella zona attualmente dietro l’attuale Municipio e comprendente lo stesso Palazzo dell’Anagrafe, il Largo Granatieri, i palazzi Eisner- Civrani e dei Lavori Pubblici. Riborgo: per lo più abitato dai nobili e che abbracciava tutta quella zona compresa fra il Teatro Romano, la via di Donota e il fu Ghetto Ebraico sino al palazzo dell’Anagrafe del Comune. La città era cinta da spesse e solide mura con relative torri di guardia ed armati in sua difesa. Nel suo agro si estendevano vigneti ed uliveti mentre la costa era caratterizzata dalla presenza delle saline, una delle principali fonti di sostentamento. All’arrivo della bella stagione vi si svolgeva il “Mostron” - una rassegna delle milizie assoldate dal Comune per le guerre esterne - allietato da giochi di forza e di coraggio come la giostra, le corse dei cavalli, l’albero della cuccagna e via sollazzando. Tornei e giostre di cavalieri si svolgevano come nel resto dell'Europa. Memorabile fu il torneo organizzato nel 1226 sotto il Podestà Mainardo I al quale presero parte cavalieri provenienti dalla marca Trevigiana, dal Friuli e dai Land germanici. La Repubblica di Venezia incombeva su Tergeste, limitandone l' attività commerciale e imponendole obblighi che mal erano recepiti dai Tergestini. Per ben due volte nel 1285 e nel 1291 Venezia impose dure e vergognose condizioni di pace che Tergeste dovette accettare, pur rifiutandosi sempre di inalberare il vessillo veneziano sulla città. Il 23 dicembre 1368 la Repubblica veneta iniziò un duro assedio a Tergeste, che si protrasse fino al 18 novembre 1369: un assedio che non fu condotto dai veneziani con intrepidezza, ma bensì come guerra di distruzione tanto che, non potendo prendere la città con la forza a causa dell'ardire dei tergestini, dovettero aspettare ben undici mesi, prima di ottenere una vittoria carpita per fame. Il 9 agosto 1382 il Consiglio Maggiore del Comune tergestino, timoroso di perdere le libertà municipali, deliberava la dedizione della città ai Duchi d'Austria ponendo per condizione assoluta che mai sarebbe stata intaccata la libertà del libero Comune, né violati gli Statuti vigenti e tanto meno disconosciute le consuetudini cittadine. Ratificato l'accordo a Graz il 30 settembre dello stesso anno, il Duca Leopoldo sopprimeva la carica di podestà sostituendola con un proprio capitano. E da qui tutt'altra storia... |
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In questi ultimi anni, molto si è sentito parlare dell’Associazione delle Tredici Casade e delle sue attività a Trieste. Abbiamo assistito a sfilate, duelli, spettacoli di giocolieri, ascoltato musica medioevale dal coro del maestro Botta, presentazione di libri, conferenze anche nelle scuole e una rappresentazione teatrale - basata sulla tragedia dei Ranfo - nella splendida cornice del Teatro Romano. I triestini hanno mostrato di apprezzare questi eventi ma non sono mancate pesanti critiche specialmente riguardo all’origine del nome dell’Associazione stessa. Infatti, c’è chi sostiene che queste benedette Tredici Casade altro non siano se non un’invenzione recente, una leggenda metropolitana per così dire “datata”. L’Associazione di cui si parla, dunque, mancherebbe di precisione scientifica nella sua ricostruzione della vita triestina del medioevo. Ma la precisazione scientifica mal si adatta alla storia ed inoltre, se di leggenda si tratta, da dove trae origine? |
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Trascrizione dal documento originale su pergamena dell'anno 1661, conservato nell’Archivio Diplomatico di Trieste, che riporta le regole della Congregazione di Santo Francesco (ovvero Tredici Casade) instaurate nell'anno 1246. • Cioè La nobile Fameglia delli Argento 15° Item, che nella Festa de Santo Francesco ogni anno per li Camerarij debbia esser fatta una Ellemosina alli Poveri de Christo, et questua alla presentia di tutti li Fratelli ò ver della maggior parte, la qual Elemosina però non debbi passar la summa de lire dodeci de pizzoli. |
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L'Associazione Tredici Casade anche XIII Casade (Associazione culturale ONLUS iscritta al N° 745 nel Registro generale delle organizzazioni di volontariato e all'Albo delle Associazioni e delle Organizzazioni di volontariato della Provincia di Trieste con determinazione n° 16/RL/00 Reg. URP dd. 10.05.2000) è un sodalizio apolitico, apartitico, aconfessionale e non persegue finalità di lucro. Gli aderenti all’Associazione sono tenuti a prestare la loro attività in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà.
• stimolare la memoria storica della Regione Friuli Venezia Giulia, a partire dalle origini, per promuovere, sostenere e valorizzare le antiche tradizioni; • creare, su basi storiche e/o leggendarie, un sistema educativo e di intrattenimento atto a incrementare l’interesse turistico del territorio, con particolare riguardo alla città di Trieste; • valorizzare la storia, i miti e le leggende, mediante rievocazione di usi, costumi e consuetudini di arti e mestieri regionali, per diffonderne la conoscenza sia in Italia che all’estero; Al fine di svolgere le proprie finalità statutarie l'Associazione può promuovere, coordinare e realizzare: ricerche e corsi di studio, di formazione e specializzazione; incontri, convegni, seminari, manifestazioni e rievocazioni storiche; mostre, stand espositivi, proiezioni e spettacoli; incontri, trasferimento delle conoscenze e scambi di esperienze con realtà analoghe operanti nelle nazioni confinanti e quelle europee, sia con programmi svolti in regione che all’estero; raccolta, stampa, diffusione e traduzione di studi, ricerche, progetti, notiziari, riviste, opere musicali, manufatti e altro materiale di valore storico e didattico che possono contribuire alla diffusione della conoscenza della storia regionale. Fondata nel 1989 e attualmente presieduta dalla scrittrice Edda Vidiz Brezza, l'Associazione XIII Casade persegue lo stesso amore per la storia che ha caratterizzato il "Comitato Cittavecchia Viva" fondato dall’imprenditore Mario Cividin - ora Presidente Onorario delle Tredici Casade - che a cavallo fra gli anni 70 ed 80 ha organizzato diverse manifestazioni di carattere storico a Trieste. L’Associazione prende il nome dalla Confraternita de’ Nobili di San Francesco ossia delle Tredici Casade e precisamente: Argento, Basejo, Belli, Bonomo, Burlo, Cigotti, Giuliani, Leo, Padovino, Pellegrini, Petazzi, Stella e Toffani le quali, dal XIII secolo sino alle riforme volute dall’imperatore Giuseppe II, ebbero saldamente in mano l’amministrazione pubblica della città. L'Associazione svolge molteplici attività di rievocazione storica. La prima, dedicata a trasferire la storia dai libri di testo alle "piazze", è quella denominata Tergeste fra Storia e Leggenda del Medioevo, ciclo di eventi che comprende nel mese di settembre: |
• Il Torneo delle Tredici Casade una immersione nell' immaginario medievale tergestino ricco di artigiani, mercanti, tavernieri, giullari, musici e cantori e dei ben noti tornei cortesi di scherma antica; • Il Mostron corteo storico in costume che si rifà alla antica rassegna delle milizie assoldate dal Comune per la guerra esterna; • Varie rappresentazioni teatrali e di piazza denominate Sotto il Segno dei Petazzi, in data da destinarsi annualmente. |
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Durante il mese di ottobre la rievocazione dell’arrivo del doge Enrico Dandolo Tergeste sulla rotta della IV Crociata che ricorda il passaggio dei Cruce Segnati e del Doge Enrico Dandolo il quale, nel patto di sudditanza del 1202, impose ai tergestini il tributo annuale di 50 orne di vino da consegnare a Venezia nel giorno di San Martino. | |
In occasione della festa di San Francesco (4 ottobre) già Patrono della Confraternita dei Nobili, l'Associazione indice un Concerto di musica medioevale eseguito dai Cantori delle XIII Casade. Il concerto è tenuto presso la Chiesa Beata Vergine del Soccorso in Piazza Hortis, già chiesa della Confraternita e dove esiste tuttora l'altare delle Tredici Casade. I Cantori delle XIII Casade, diretti dal M° Pino Botta, sono parte integrante dell'Associazione. |
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Fanno da corollario alla festa del Patrono, la regata Palio a la riva del mar ossia de Sancto Francesco organizzata in collaborazione con lo Yacht Club Adriaco di Trieste e la voga dedicata alla Madonna del Porto effige della Madonna qui a lato riportata che, a suo tempo, era situata proprio all'ingresso del porto di Trieste. |
La possibilità di diventare socio è aperta a tutte le persone o enti e società che ne fanno richiesta e la cui domanda di ammissione è accolta dal Consiglio Direttivo, che ne fissa le modalità per l’ammissione. Nuovi soci sono i benvenuti perché il percorso che l’Associazione propone è un compito che richiede l’impegno e l’energia di molti, ma dà anche a tutti la soddisfazione di conoscere la storia di coloro che ci hanno preceduto, perché è da questa memoria che la Regione Friuli Venezia Giulia ha attinto la sua diversità culturale, etnica e religiosa diventando così il luogo nel quale tutti noi possiamo incontrarci. Per informazioni rivolgersi all’Associazione Tredici Casade - Trieste |